mercoledì, agosto 29

Racconti e ricordi dei nonni

Caro Lettore,

ho avuto la fortuna di vivere la mia infanzia e la mia adolescenza a stretto contatto con i miei nonni paterni.
La presenza di entrambi è stata fondamentale nella mia vita, e spero di poter portare il ricordo e tramandare ai posteri due cose fondamentali di loro, l'amore che mi hanno dato e la loro storia che parla di una famiglia italiana dagli inizi della Seconda Guerra Mondiale alla fine del secolo scorso. Durante la mia infanzia ho ascoltato spesso i racconti e i ricordi della loro vita specialmente quelli  della Seconda Guerra Mondiale, come se fossero episodi di libri d'avventura. In realtà erano scene di vita quotidiana, molto difficile a quell'epoca, a cui oggi  per fortuna non siamo abituati e possiamo solo commuoverci se leggiamo o vediamo scene del genere in tv.
Il nonno, nato nel 1911, raccontava che da giovane aveva fatto la guerra d'Abissinia a metà degli anni 30 e nel cassetto delle foto ce ne erano alcune che lo ritraevano con il suo fisico statuario in un paesaggio africano a volte circondato da donne etiopi a petto nudo. In seguito durante la seconda Guerra Mondiale, aveva rischiato di andare in Russia, ma si era fatto delle infiltrazioni di silicone nel ginocchio per evitare di partire, e questo episodio, se mai avesse voluto scordarselo, se lo è portato dietro tutta la vita perchè aveva questo ginocchio gonfio e lo proteggeva con una fascia elastica. Nel 1940 il nonno si era sposato con la nonna, di 11 anni più giovane. Lei ha sempre detto che lui era un bellissimo uomo e che non era mai riuscita a capire come mai avesse scelto lei, che non si riteneva alla sua altezza. Fatto sta che hanno vissuto insieme per quasi 60 anni!
Il nonno in seguito era diventato partigiano e se ne stava sui monti, mentre la nonna a casa con un bambino piccolo ( mio padre, nato nel 1943) e una madre affetta da rachitismo, lottava quotidianamente per un sacco di farina o di patate. In realtà la mia bisnonna, sulla quale anche ce ne sarebbe da raccontare, è vissuta a lungo fino a più di 90 anni e, sia io che mia cugina abbiamo avuto il piacere di conoscerla e di viverla in casa per qualche anno.
Da piccola sapevo a memoria di quella volta che i Tedeschi bussarono alla porta di casa perchè cercavano il nonno, o quando durante i bombardamenti di Firenze, dovevano scappare di casa velocemente. Tutto ciò raccontato sempre con dovizia di particolari, legati anche alla presenza di vicini di casa o di compaesani, identificati tutti con il loro soprannome o indicazione della via o del quartiere dove abitavano. Mi ricordo in particolare, Maino, a cui era legato l'episodio del prosciutto, da cui il proverbio locale"sembra il prosciutto di Maino", oppure Gigi ( il figlio) dell'Italia pazza, la famiglia di Palle di Caprone, e altri.

Per fortuna poi la guerra era finita e da lì in poi i racconti diventavano divertenti, perchè riguardavano aneddoti e avvenimenti curiosi accaduti nella cerchia familiare, nei vicini e sostanzialmente riguardavano tutto il paese, visto che allora si conoscevano tutti ed erano quasi un'unica grande famiglia. Nel cassetto delle foto poi, ce ne erano alcune molto interessanti, come quelle di mio padre e mia zia bambini al mare, vestiti in maschera, foto di mio padre giovanissimo con gli amici e addirittura dell'eclissi di sole del millenovecento non so che. Tutte rigorosamente in bianco e nero. 
Non so che fine abbiano fatto quelle foto, probabilmente sono ancora a casa della nonna del famoso cassetto...
Quando sono nata io mia nonna aveva appena compiuto 49 anni, perciò si è occupata di me fin dall'inizio, ma i ricordi più piacevoli che ho di quel periodo erano i famosi sabati. Il sabato uscivo da scuola e andavo a mangiare dalla nonna, dove rimanevo tutto il pomeriggio e perfino a dormire. Mi ricordo sempre con molto piacere i pomeriggi passati a giocare con la nonna, più tardi le serate a guardare il Festival di Sanremo e le varie edizioni di Fantastico. E la domenica mattina colazione a letto con caffèlatte e biscotti Plasmon. Il sabato insomma era una pacchia, tutte le attività erano sospese, perfino i compiti di scuola, perchè si stava dalla nonna.
A quel periodo sono legati molti ricordi, che ora si  presentano nella mia mente come immagini: il nonno che guardava gli incontri di boxe in tv fino a tardi, che faceva ginnastica la mattina in salotto, che non si perdeva una puntata dell'Ispettore Derrick prima del telegiornale, il nonno e la nonna che leggevano il giornale insieme la mattina e commentavano le notizie (spesso litigando), o che facevano a gara per completare più schemi possibile delle parole crociate, mentre io li rimproveravo perchè guardavano le definizioni sull'enciclopedia. Recentemente ho avuto modo di tornare nel luogo di montagna dove d'Agosto io e mia cugina passavamo le ferie insieme ai nonni. All'improvviso mentre percorrevo in auto la strada che in mezzo al bosco conduceva alla località dove passavamo le ferie, sono stata invasa da una sensazione piacevole, e mi sono rivista bambina mentre percorrevo quella strada a bordo dell'auto del nonno, un'Audi 50 bianca che non hai più rivisto in vita mia. E' stata un'esperienza forte che mi ha fatto piombare di colpo negli anni della spensieratezza, come mai mi era successo. Se potessi tornerei davvero indietro per rivivere anche per poco quei momenti, visto oltretutto che il nonno purtroppo ci ha lasciati all'improvviso già 13 anni fa e la nonna alla veneranda età di 90 anni compiuti ha dei grossi problemi fisici, non di lucidità mentale intendiamoci, anzi continua ad avere una notevole capacità di comprendere, nonostante le bugie a fin di bene che le vengono dette per farla stare tranquilla.

Caro Lettore, starei qui ore a raccontare dei miei nonni...per ora mi accontento di aver messo per iscritto questi pochi ricordi in attesa che altre emozioni e immagini mi tornino alla mente.
A presto
Nel+cistail-

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