mercoledì, marzo 13

Alla Conquista del West



Molly: "E' così eccitante viaggiare Zeb, ogni giorno incontriamo un paesaggio diverso!"
Zeb: "Ecco perchè nessuno riesce a stare lontano da questo paese quando l'ha conosciuto!"


Caro Lettore,
C’è una serie televisiva che ho amato da piccola e di cui ti voglio raccontare, sperando che anche tu la conosca e possa condividere il ricordo con me, oppure di suscitare la tua curiosità, nel caso tu non l’avessi mai vista in tv.
Si tratta di “La conquista del West”, detta anche “Alla Conquista del West”, (titolo originale “How the west was won”) trasmessa in tre stagioni per un totale di 25 puntate, negli stati Uniti alla fine degli anni settanta, mentre in Italia per la prima volta tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta su rai due, e replicata negli anni da altre reti televisive.
Ho amato questa serie fin dalla prima puntata, ogni domenica pomeriggio mi piazzavo davanti alla tv con i miei genitori e cominciavo a gioire fin dalla sigla iniziale, che era costruita da una successione di immagini dei canyon, dei boschi e delle praterie americane con una musica che mi è rimasta in testa da sempre.  La mia passione per questo telefilm è stata tale che ho una serie di audio-cassette registrate mettendo il registratore vicino al televisore, la cui qualità si può immaginare quanto fosse elevata, che mi risentivo spesso dopo la fine della messa in onda del telefilm.
La serie è incentrata sulle vicissitudini di una famiglia americana, la famiglia Macahan nel periodo tra il 1860 e il 1870, subito prima, durante e dopo la Guerra Civile Americana.
Alcuni componenti della famiglia Macahan, da sx, Lara, Josh, Zeb, Luke, Jesse, Molly
Le avventure della famiglia cominciano proprio alla vigilia della guerra di secessione: il capofamiglia Timothy vive con la moglie Kate e i quattro figli Luke, Lara, Josh e Jessie in Virginia, dove gestisce una fattoria coltivando i campi annessi.
Nei 13 episodi complessivi delle prime due serie si raccontano le storie dei protagonisti, e le varie vicende si intersecano tra di loro senza esaurirsi in singoli episodi. Nell’ultima serie invece il filo rosso della storia principale scompare quasi del tutto ed abbiamo 11 capitoli “chiusi” in cui si racconta una storia che si esaurisce con la fine dell’episodio.


Nella prima puntata, che è considerata l’episodio pilota, in seguito all’arrivo del fratello di Timothy, lo zio Zeb , la famiglia decide di mettersi in viaggio per l’Oregon, per realizzare un vecchio sogno ma soprattutto per sfuggire all’incombente guerra. Questa decisione influenzerà la vita di tutti i conponenti della famiglia:
  • Il padre Timothy ( interpretato da Richard Kiley) muore subito all’inizio, quando dopo alcune settimane di viaggio, torna indietro per mettere in salvo i vecchi genitori ma rimane ucciso durante la battaglia di Shiloh.
  • La madre Kate (Eva Marie Saint), forte ed autoritaria, muore all’inizio della seconda serie, quando con i figli si è temporaneamente sistemata in Nebraska in attesa di ripartire per l’Oregon. Della sua morte, avvenuta durante un incendio alla stalla per cercare di mettere in salvo la figlia Jessie rimasta intrappolata, apprendiamo dal racconto che il figlio Luke fa allo zio Zeb all’inizio della seconda serie. Ad accudire i ragazzi arriva da Chicago la sorella Zia Molly (Fionnula Flanagan), una giovane vedova molto saggia che in poco tempo si conquista l’affetto e la fiducia dei nipoti.
  • Lo zio Zeb (James Arness), è un “omone” vestito di pelle, infatti è un cacciatore di pelli senza fissa dimora, ma amato e stimato moltissimo dai suoi familiari che spesso hanno bisogno del suo intervento e della sua esperienza. In passato si è sposato con un’indiana dalla quale ha avuto un figlio, ma entrambi sono morti per una disgrazia. Zeb è rispettato sia dagli indiani con cui ha spesso rapporti di fratellanza, e da cui viene chiamato “Aquila Bianca”, sia dall’esercito americano, per il quale fa lo scout, cioè la guida, proprio perché conosce e rispetta sia le tradizioni indiane sia le regole dell’esercito americano. Per questo motivo viene spesso chiamato per risolvere dei contrasti tra di loro. Tra gli episodi più importanti, c’è quello in cui Zeb si rifiuta di accompagnare una rappresentanza dei reali di Russia a caccia di bisonti, animali in via di estinzione e di proprietà degli indiani Sioux. Il suo amico fraterno Satangai, capo dei Siuox, si sacrifica personalmente per evitare che il suo popolo si debba sottomettere all’esercito americano. Altro episodio da segnalare è quello in cui Zeb guida una mandria di mucche attraverso territori aridi e montuosi per poter sfamare il popolo degli Arrapao.
  • Il figlio maggiore Luke (Bruce Boxleitner), è il protagonista principale insieme allo zio Zeb. All’inizio della storia viene suo malgrado arruolato nell’esercito, assiste alla morte del padre e diserta. È ricercato inizialmente come disertore, poi come ladro di cavalli. Luke si caccia sempre nei guai per i suoi interventi con la pistola a favore di persone deboli e perseguitate. Nella seconda serie Luke incontra il Giudice Rensen, il quale, venuto a conoscenza della sua storia, gli consiglia di seguirlo in New Mexico e di costituirsi lì sotto la sua giurisdizione, in modo da essere assolto e di ricevere la grazia. Ma le cose non vanno come previsto, anzi, il giudice Rensen viene ucciso e Luke, accusato della sua morte, si vede costretto a fuggire. La vicenda giudiziaria di Luke non trova una soluzione. Alla ricerca dell’assassino di Rensen per scagionarsi, Luke si imbatte in un uomo che si autoaccusa dell'omicidio del giudice, ma invano, in quanto Luke riesce a capire che sta mentendo, mentre quando viene ingaggiato dai dei federali per sgominare una banda di fuorilegge in cambio di rivelazioni utili a provare la sua innocenza, scopre che queste rivelazioni non sono altro che fasulle. Luke ha due storie d’amore importanti: la prima con Erika, una ragazza che fa parte della comunità dei Simoniti, da cui Luke viene curato per una fucilata che si è preso per salvarla da dei molestatori. Durante la sua permanenza nella comunità nasce l’amore tra i due ragazzi e Luke si convince seriamente di poter sposare Erika e rimanere nel villaggio, accettando le regole dei Simoniti (che non reagiscono alla violenza e seguono alla lettera la parola di Dio). Alla fine è costretto ad andarsene, ed Erika che lo ha seguito, rimane uccisa al suo posto durante un agguato. In seguito Luke durante il suo vagabondare per sfuggire alla giustizia conosce lo sceriffo Orville Gant, e approfondisce la sua conoscenza con la figlia Hillary, una ragazza ribelle con un forte carattere, innamorandosene ricambiato. Lo sceriffo però lo costringe ad andare via, perché, accortosi dell’amore tra i due ragazzi, ha paura delle conseguenze che i guai di Luke con la giustizia potrebbero avere su Hillary. Nella terza serie, Luke ritorna da Hillary e le promette che la sposerà non appena avrà scoperto il vero assassino del giudice Rensen. Negli episodi seguenti però non c’è più traccia di Hillary e non sappiamo se la loro storia d’amore ha avuto un seguito. 
Gli altri figli hanno ruoli minori ma le loro vicende danno colore alla storia:                                 
  • Jessie (Vicky Schreck), la piccola, è un po’ sfortunata da diversi punti di vista, rischia di morire quando viene attaccata da uno sciame d’api ma viene curata e guarita dagli indiani su suggerimento di Zeb. In un episodio dell’ultima serie si innamora di un giovane ladro di cavalli con il quale fugge per evitare la forca. Il ragazzo però viene ferito da un cacciatore di taglie e muore proprio sull’altare prima di sposare Jesse. In un altro episodio Jesse dopo un incidente in cui la diligenza su cui viaggia si rovescia, rimane stordita e vaga per il deserto, ma viene accudita e protetta da un giovane indiano finchè non viene ritrovata dai parenti. 
  • Josh (William Kirby Cullen) pur essendo giovane diventa suo malgrado l’uomo di casa dopo la morte del padre e l’assenza del fratello maggiore e dello zio Zeb. Josh sente moltissimo questa responsabilità ma in molti casi si rivela immaturo e inesperto, come ad esempio quando si innamora di una prostituta senza comprenderne la vera professione. Verso la fine della terza serie, si riscatta completamente da questa sua condizione e si rivela più forte di quanto si immagini, come ad esempio nell’episodio in cui viene torturato quasi a morte ma non rivela dei particolari su Luke. 
  • Lara, Laura nei titoli originali, (Kathryn Holchomb) è una bella ragazza molto vanesia, che non riesce ad abituarsi alla vita dei campi e sente il bisogno di essere corteggiata e di vestirsi bene. L’episodio più importante che la vede protagonista è quello in cui, durante il soggiorno in Nebraska riceve la proposta di matrimonio da un Mormone ed accetta, ma quando si rende conto che dovrà passare la sua vita insieme alle altre mogli dell’uomo si vede costretta ad annullare le nozze nella disperazione più totale.

Questa serie televisiva, di cui ci sarebbe molto da parlare, e dei cui argomenti principali mi sono limitata a darti dei cenni attraverso le storie dei personaggi, ha incentivato numerosi miei interessi nati negli anni della mia infanzia, che sicuramente approfondirò in seguito.
Innanzi tutto l’interesse per un certo periodo storico, da me sintetizzato brutalmente in “Ottocento”, e cioè quello intorno alla guerra di secessione americana, che mi incuriosisce non solo dal punto di vista storico, ma anche per gli usi e costumi del tempo, come, ad esempio, la mia passione per gli abiti femminili di quel periodo. 
Oltre a ciò, il richiamo per il paesaggio americano, quelle vaste praterie e i canyon attraversati dai pionieri che andando all'Ovest, cambiarono il volto dell'America in quegli anni, tutti suoli che ho avuto la fortuna di calpestare l’anno scorso durante il viaggio di nozze, dopo il quale non posso altro che sottoscrivere il dialogo tra Molly e Zeb che ho riportato all'inizio del post.
In secondo luogo l'infatuazione per il personaggio di Luke, di cui direi che mi ero letteralmente innamorata e il cui nome, solo a sentirlo pronunciare da familiari o amici, mi provocava una forte emozione. Un giorno comprai una rivista che aveva all’interno il suo poster, lo attaccai al muro in camera e lo baciavo in continuazione sulla bocca. L’attore che lo interpretava, Bruce Boxleitner, all’epoca era un giovane attore alle prime esperienze, e in seguito non ha avuto una carriera straordinaria però ha interpretato film cult come  “Tron” e “Tron Legacy” e la serie tv “Top Secret”. Ma io ho continuato a seguirlo e ancora oggi quando mi capita di approdare con lo zapping su un film in cui compare, mi esce sempre la solita frase: "guarda, è Luke".
Infine, la scoperta del doppiaggio e la curiosità legata a quest’arte e a chi la esercita. Conoscevo (e conosco tutt'ora non mi vergogno a dirlo) ogni singolo nome di ogni doppiatore dei personaggi e ho imparato a riconoscerne le voci. In particolare quella di Massimo Giuliani, doppiatore di Luke, la cui voce è stata una delle mie passioni, se si può confessare di aver avuto una passione per una voce, un  artista che non si è dedicato solo al doppiaggio, e che ho riscoperto anni dopo come presentatore di quiz alla radio, ma questa è un’altra storia...



A presto

Nel+cistail-


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