lunedì, marzo 25

Fuori dal Mondo reale


Caro Lettore,

da poco ho superato la soglia dei 40 anni, una cima facile da raggiungere, ma dopo averla scollinata, è più difficile tornare indietro di quanto fosse stato nelle tappe precedenti. Ma non è un dispiacere, anzi, cominciare a prendere atto dei propri difetti e soprattutto imparare a selezionare e a scegliere, è un sorprendentemente piacevole sintomo di maturità.
Scegliere non significa solo decidere se mangiarsi un panino con la mortadella o con il prosciutto, ma vuol dire soprattutto rinunciare. Il segreto sta nel superare le apparenze e rendersi conto che la rinuncia che si sta facendo, apparentemente è un sacrificio, ma in realtà è una crescita. In un periodo recente della mia vita, mi è capitato di dover fare una scelta proprio di questo tipo: c’era da decidere se rinunciare alla piacevole frequentazione di due persone a causa della loro immaturità e mancanza di rispetto verso il prossimo.
Come sarà andata a finire?

La storia inizia qualche anno fa, quando cominciai a frequentare un gruppo di persone, a cui ero legata da un’attività ludica, un gioco, comunemente detto di ruolo, in cui guidati da un Maestro di giochi, tutti i componenti del gruppo una volta a settimana si ritrovavano intorno ad un tavolo e si abbandonavano alla fantasia, interpretando le avventure di personaggi fantastici.
Ben presto la frequentazione andò oltre la sessione settimanale di gioco, e il gruppo di giocatori diventò una vera e propria compagnia. Mi ricordo di cenoni di S. Silvestro, fine settimana al mare, gite, tutti momenti caratterizzati da grandi risate, tanto cameratismo e divertimento.

Ma focalizziamo la nostra attenzione sui due membri del gruppo protagonisti di questa storia, la Nana e il Maestro di Giochi.
Il Maestro, grande esperto del gioco di ruolo e autore di avventure fantastiche, ottimo disegnatore e creatore di siti web, maestro di arti marziali, qualche anno prima che si formasse il nostro gruppo, aveva conosciuto la Nana, la quale era rimasta affascinata non solo dal suo aspetto fisico, ma anche e soprattutto dai suoi numerosi interessi. Perciò gli si era attaccata come una cozza allo scoglio seguendolo in tutte le sue attività, come una sorta di idolo da venerare, nonostante il Maestro fosse fidanzato con un’altra ragazza, che però aveva il pregio di vivere in una città lontana.
Poco dopo il mio ingresso nel gruppo, appresi la notizia che il Maestro e la Fidanzata lontana si erano lasciati. Non se n’è mai capito di preciso il motivo, e soprattutto quanta influenza avesse avuto la Nana in questo episodio, ma d’altronde non era chiara nemmeno la natura del rapporto tra il Maestro e la Nana, a meno di un’unica certezza palpabile, ma mai riscontrata da prove, che ci fosse stato qualcosa di più tra di loro e che la Nana fosse innamorata persa del Maestro, il quale invece la considerava solo una compagna di esperienze.
Durante gli anni di frequentazione del Maestro e della Nana, né io né altri membri del gruppo siamo mai riusciti a commutare la piacevolezza della loro compagnia in un sentimento più profondo di amicizia vera e propria.
Infatti il comportamento del Maestro, e di conseguenza della Nana, nei confronti degli altri membri del gruppo era spesso immaturo, irresponsabile e irrispettoso, aggravato dal fatto che anagraficamente entrambi erano trentenni e non adolescenti inesperti. Il loro perenne ritardo agli appuntamenti, peggiorato dal fatto che nessuno dei due avesse mai soldi nel cellulare per avvertire, oppure piccoli impegni presi che non venivano portati a termine, di cui però si avvertiva sempre all’ultimo minuto, causava in me e in altri una certa indignazione. Ma in nome dell’amicizia e del gioco si cercava di passare su tutto senza fargliela pesare.
L’inizio della fine fu quando il Maestro si trovò un’altra Fidanzata, questa volta vicina di casa. Il fatto provocò una reazione inaspettata ed incontrollata nella Nana, che si assentò da qualsiasi occasione di ritrovo, che non fosse il gioco, nel caso fosse presente l’altra. Inoltre il Maestro, contravvenendo ad un’usanza divenuta quasi regola nel gruppo, non inserì la sua Fidanzata nel gruppo di gioco, anzi fece di tutto per tenerla lontana.

L’atteggiamento del Maestro, che si limitava a gestire questa situazione senza risolverla, e quello delle due contendenti, che accettavano passivamente la volontà del Maestro senza ribellarsi, creò imbarazzo all’interno del gruppo e difficoltà ad assimilare i continui cambi di fronte.
Esemplare a questo proposito fu l’ultima notte di Capodanno che abbiamo passato insieme: la Nana non partecipò con una banale scusa, e il Maestro si presentò con la Fidanzata, ma dal suo strano comportamento si intuì da subito che la sua voglia di andarsene era maggiore di quella di rimanere. Il sospetto è sempre stato che il Maestro, una volta accompagnata la Fidanzata a casa, si fosse recato a bere lo spumante dalla Nana. E comunque la conseguenza maggiore di questa situazione scomoda, fu che gli episodi incresciosi che ci facevano arrabbiare aumentarono esponenzialmente e dopo poco si arrivò allo scontro definitivo.
Fu tesa una trappola al Maestro, il quale abboccò prontamente all’amo e si comportò come al suo solito, anzi peggio, negando di essersi preso la responsabilità di organizzare una banale cena, quando c’erano le prove scritte, e stampate, di una conversazione su Skype.
Il bello di tutto ciò fu che proprio nel momento di maggiore scontro, quando ci incontrammo per chiarire le responsabilità, le due rivali, la Nana e la Fidanzata, si coalizzarono nella difesa incondizionata del Maestro, rendendo impossibile la riconciliazione.

Il meccanismo quindi si ruppe definitivamente, per volontà mia e di altri membri del gruppo: le sezioni di gioco, che erano state temporaneamente interrotte per motivi contingenti, non furono riprese e il Maestro, la Nana e la Fidanzata non furono mai più chiamati per uscire insieme agli altri.  
Sono passati un paio d’anni da quel periodo: da parte mia non c’è stato mai rimorso per la scelta fatta, che ha diviso le nostre strade per sempre. Le cose a cui non potevo e non posso assolutamente rinunciare erano ben più importanti di una gita a Monteriggioni o di una sessione di gioco divertente ed emozionante.

Nel frattempo io e gli altri membri del gruppo siamo andati avanti senza rimorsi per quello che era successo, le nostre vite hanno subito cambiamenti importanti: c’è chi ha comprato casa, chi si è sposato, chi ha avuto figli, chi ha avuto una promozione sul lavoro. 
Recentemente ho incontrato la Nana e il Maestro per caso, e devo dire che è stato un incontro molto piacevole, a conferma del fatto che il feeling che si era creato all’interno del gruppo era giustificato da basi solide. Da quanto ho potuto capire le cose non sono cambiate molto per loro in questo periodo: il Maestro e la Fidanzata stanno sempre insieme, ma lui è spesso in giro con la Nana ed entrambi continuano a svolgere le loro attività di gioco con un altro gruppo. La Nana ha aperto un blog molto frequentato, dedicato alla fantasia, alle letture e tutte le altre attività che noi consideriamo hobby e passatempo.
Ecco che adesso ho capito il motivo per cui tutto è successo: mi sono resa conto di avere di fronte due persone che vivono fuori dal mondo reale, due persone intelligenti, ma dotate di un’innata indolenza nei confronti di ciò che evidentemente considerano obblighi e imposizioni della nostra realtà, alle quali hanno cercato di adattarsi con scarsi risultati.
La loro realtà invece ha dimensioni e parametri diversi dalla nostra, è un mondo dove domina la Fantasia, che dà loro ossigeno, il mondo creato dal Maestro, dove si muovevano i nostri personaggi del gioco di ruolo e nel quale la Nana si è totalmente personificata. Forse avrei dovuto capirlo prima dal fatto che per loro era così facile gestire le tematiche del gioco, che era quindi parte della loro realtà, mentre per noi era solo un passatempo settimanale che ci faceva distrarre dai pensieri quotidiani. 

Alla luce di tutto ciò continuo a non essere pentita della mia scelta, certo è che vedendoli così spensierati e soddisfatti mi viene il dubbio che fuori dal mondo reale si possa vivere meglio, ma preferisco rimanere attaccata alla mia concretezza cercando di dedicarmi un po’ di più alla Fantasia. E l’apertura di questo blog ne è una prova.
Ma, mi chiedo, come sarebbe finita se avessimo provato noi ad adattarci al loro mondo?

Caro Lettore, non so rispondere a quest’ultimo quesito, ma di una cosa sono certa: il giorno in cui il Maestro e la Nana decideranno di fare il passo definitivo dentro la nostra realtà sarà un bene per tutti.


A presto
Nel+cistail-

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