Caro
Lettore,
da
poco ho superato la soglia dei 40 anni, una cima facile da raggiungere, ma dopo
averla scollinata, è più difficile tornare indietro di quanto fosse stato nelle
tappe precedenti. Ma non è un dispiacere, anzi, cominciare a prendere atto dei
propri difetti e soprattutto imparare a selezionare e a scegliere, è un sorprendentemente
piacevole sintomo di maturità.
Scegliere
non significa solo decidere se mangiarsi un panino con la mortadella o con il
prosciutto, ma vuol dire soprattutto rinunciare. Il segreto sta nel superare le
apparenze e rendersi conto che la rinuncia che si sta facendo, apparentemente è
un sacrificio, ma in realtà è una crescita. In un periodo recente della mia
vita, mi è capitato di dover fare una scelta proprio di questo tipo: c’era da decidere
se rinunciare alla piacevole frequentazione di due persone a causa della loro
immaturità e mancanza di rispetto verso il prossimo.
Come
sarà andata a finire?
La
storia inizia qualche anno fa, quando cominciai a frequentare un gruppo di
persone, a cui ero legata da un’attività ludica, un gioco, comunemente detto di
ruolo, in cui guidati da un Maestro di giochi, tutti i componenti del gruppo una
volta a settimana si ritrovavano intorno ad un tavolo e si abbandonavano alla
fantasia, interpretando le avventure di personaggi fantastici.
Ben
presto la frequentazione andò oltre la sessione settimanale di gioco, e il
gruppo di giocatori diventò una vera e propria compagnia. Mi ricordo di cenoni
di S. Silvestro, fine settimana al mare, gite, tutti momenti caratterizzati da grandi
risate, tanto cameratismo e divertimento.
Ma
focalizziamo la nostra attenzione sui due membri del gruppo protagonisti di
questa storia, la Nana e il Maestro di Giochi.
Il
Maestro, grande esperto del gioco di ruolo e autore di avventure fantastiche,
ottimo disegnatore e creatore di siti web, maestro di arti marziali, qualche anno
prima che si formasse il nostro gruppo, aveva conosciuto la Nana, la quale era
rimasta affascinata non solo dal suo aspetto fisico, ma anche e soprattutto dai
suoi numerosi interessi. Perciò gli si era attaccata come una cozza allo
scoglio seguendolo in tutte le sue attività, come una sorta di idolo da
venerare, nonostante il Maestro fosse fidanzato con un’altra ragazza, che però
aveva il pregio di vivere in una città lontana.
Poco
dopo il mio ingresso nel gruppo, appresi la notizia che il Maestro e la
Fidanzata lontana si erano lasciati. Non se n’è mai capito di preciso il
motivo, e soprattutto quanta influenza avesse avuto la Nana in questo episodio,
ma d’altronde non era chiara nemmeno la natura del rapporto tra il Maestro e la
Nana, a meno di un’unica certezza palpabile, ma mai riscontrata da prove, che ci
fosse stato qualcosa di più tra di loro e che la Nana fosse innamorata persa
del Maestro, il quale invece la considerava solo una compagna di esperienze.
Durante
gli anni di frequentazione del Maestro e della Nana, né io né altri membri del
gruppo siamo mai riusciti a commutare la piacevolezza della loro compagnia in
un sentimento più profondo di amicizia vera e propria.
Infatti
il comportamento del Maestro, e di conseguenza della Nana, nei confronti degli
altri membri del gruppo era spesso immaturo, irresponsabile e irrispettoso, aggravato
dal fatto che anagraficamente entrambi erano trentenni e non adolescenti inesperti.
Il loro perenne ritardo agli appuntamenti, peggiorato dal fatto che nessuno dei
due avesse mai soldi nel cellulare per avvertire, oppure piccoli impegni presi
che non venivano portati a termine, di cui però si avvertiva sempre all’ultimo
minuto, causava in me e in altri una certa indignazione. Ma in nome
dell’amicizia e del gioco si cercava di passare su tutto senza fargliela
pesare.
L’inizio
della fine fu quando il Maestro si trovò un’altra Fidanzata, questa volta
vicina di casa. Il fatto provocò una reazione inaspettata ed incontrollata nella
Nana, che si assentò da qualsiasi occasione di ritrovo, che non fosse il gioco,
nel caso fosse presente l’altra. Inoltre il Maestro, contravvenendo ad
un’usanza divenuta quasi regola nel gruppo, non inserì la sua Fidanzata nel
gruppo di gioco, anzi fece di tutto per tenerla lontana.
L’atteggiamento
del Maestro, che si limitava a gestire questa situazione senza risolverla, e
quello delle due contendenti, che accettavano passivamente la volontà del
Maestro senza ribellarsi, creò imbarazzo all’interno del gruppo e difficoltà ad
assimilare i continui cambi di fronte.
Esemplare
a questo proposito fu l’ultima notte di Capodanno che abbiamo passato insieme: la
Nana non partecipò con una banale scusa, e il Maestro si presentò con la
Fidanzata, ma dal suo strano comportamento si intuì da subito che la sua voglia
di andarsene era maggiore di quella di rimanere. Il sospetto è sempre stato che il Maestro, una volta accompagnata la Fidanzata a casa, si fosse recato a bere
lo spumante dalla Nana. E comunque la conseguenza maggiore di questa
situazione scomoda, fu che gli episodi incresciosi che ci facevano arrabbiare
aumentarono esponenzialmente e dopo poco si arrivò allo scontro definitivo.
Fu
tesa una trappola al Maestro, il quale abboccò prontamente all’amo e si
comportò come al suo solito, anzi peggio, negando di essersi preso la
responsabilità di organizzare una banale cena, quando c’erano le prove scritte,
e stampate, di una conversazione su Skype.
Il
bello di tutto ciò fu che proprio nel momento di maggiore scontro, quando ci incontrammo
per chiarire le responsabilità, le due rivali, la Nana e la Fidanzata, si
coalizzarono nella difesa incondizionata del Maestro, rendendo impossibile la
riconciliazione.
Il
meccanismo quindi si ruppe definitivamente, per volontà mia e di altri membri
del gruppo: le sezioni di gioco, che erano state temporaneamente interrotte per
motivi contingenti, non furono riprese e il Maestro, la Nana e la Fidanzata non
furono mai più chiamati per uscire insieme agli altri.
Sono
passati un paio d’anni da quel periodo: da parte mia non c’è stato mai rimorso
per la scelta fatta, che ha diviso le nostre strade per sempre. Le cose a cui
non potevo e non posso assolutamente rinunciare erano ben più importanti di una
gita a Monteriggioni o di una sessione di gioco divertente ed emozionante.
Nel
frattempo io e gli altri membri del gruppo siamo andati avanti senza rimorsi
per quello che era successo, le nostre vite hanno subito cambiamenti
importanti: c’è chi ha comprato casa, chi si è sposato, chi ha avuto figli, chi
ha avuto una promozione sul lavoro.
Recentemente
ho incontrato la Nana e il Maestro per caso, e devo dire che è stato un
incontro molto piacevole, a conferma del fatto che il feeling che si era creato
all’interno del gruppo era giustificato da basi solide. Da quanto ho potuto
capire le cose non sono cambiate molto per loro in questo periodo: il Maestro e
la Fidanzata stanno sempre insieme, ma lui è spesso in giro con la Nana ed entrambi
continuano a svolgere le loro attività di gioco con un altro gruppo. La Nana ha
aperto un blog molto frequentato, dedicato alla fantasia, alle letture e tutte
le altre attività che noi consideriamo hobby e passatempo.
Ecco
che adesso ho capito il motivo per cui tutto è successo: mi sono resa conto di
avere di fronte due persone che vivono fuori dal mondo reale, due persone
intelligenti, ma dotate di un’innata indolenza nei confronti di ciò che
evidentemente considerano obblighi e imposizioni della nostra realtà, alle
quali hanno cercato di adattarsi con scarsi risultati.
La
loro realtà invece ha dimensioni e parametri diversi dalla nostra, è un mondo
dove domina la Fantasia, che dà loro ossigeno, il mondo creato dal Maestro,
dove si muovevano i nostri personaggi del gioco di ruolo e nel quale la Nana si
è totalmente personificata. Forse avrei dovuto capirlo prima dal fatto che per loro
era così facile gestire le tematiche del gioco, che era quindi parte della loro
realtà, mentre per noi era solo un passatempo settimanale che ci faceva
distrarre dai pensieri quotidiani.
Alla
luce di tutto ciò continuo a non essere pentita della mia scelta, certo è che vedendoli
così spensierati e soddisfatti mi viene il dubbio che fuori dal mondo reale si
possa vivere meglio, ma preferisco rimanere attaccata alla mia concretezza cercando
di dedicarmi un po’ di più alla Fantasia. E l’apertura di questo blog ne è una
prova.
Ma, mi
chiedo, come sarebbe finita se avessimo provato noi ad adattarci al loro mondo?
Caro
Lettore, non so rispondere a quest’ultimo quesito, ma di una cosa sono certa:
il giorno in cui il Maestro e la Nana decideranno di fare il passo definitivo
dentro la nostra realtà sarà un bene per tutti.
A
presto
Nel+cistail-
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