Caro
Lettore,
da
poco ho superato la soglia dei 40 anni, una cima facile da raggiungere, ma dopo
averla scollinata, è più difficile tornare indietro di quanto fosse stato nelle
tappe precedenti. Ma non è un dispiacere, anzi, cominciare a prendere atto dei
propri difetti e soprattutto imparare a selezionare e a scegliere, è un sorprendentemente
piacevole sintomo di maturità.
Scegliere
non significa solo decidere se mangiarsi un panino con la mortadella o con il
prosciutto, ma vuol dire soprattutto rinunciare. Il segreto sta nel superare le
apparenze e rendersi conto che la rinuncia che si sta facendo, apparentemente è
un sacrificio, ma in realtà è una crescita. In un periodo recente della mia
vita, mi è capitato di dover fare una scelta proprio di questo tipo: c’era da decidere
se rinunciare alla piacevole frequentazione di due persone a causa della loro
immaturità e mancanza di rispetto verso il prossimo.
Come
sarà andata a finire?
La
storia inizia qualche anno fa, quando cominciai a frequentare un gruppo di
persone, a cui ero legata da un’attività ludica, un gioco, comunemente detto di
ruolo, in cui guidati da un Maestro di giochi, tutti i componenti del gruppo una
volta a settimana si ritrovavano intorno ad un tavolo e si abbandonavano alla
fantasia, interpretando le avventure di personaggi fantastici.
Ben
presto la frequentazione andò oltre la sessione settimanale di gioco, e il
gruppo di giocatori diventò una vera e propria compagnia. Mi ricordo di cenoni
di S. Silvestro, fine settimana al mare, gite, tutti momenti caratterizzati da grandi
risate, tanto cameratismo e divertimento.